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Le tratte dal canile di Ischia: dalla battaglia al processo – di LUIGI GAETANI D’ARAGONA

 Il prossimo 19 dicembre avrà inizio, dopo oltre cinque anni dall’apertura dell’inchiesta, il processo ai gestori del Canile di Panza, sull’isola di Ischia, rinviati a giudizio dalla Procura di Napoli con l’imputazione di aver creato una solida e sufficientemente abbozzata associazione criminale a quanto appare finalizzata al commercio illecito di

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Progetti, campagne, eventi

Abolizione delle botticelle, salvezza dei cavalli

9 novembre 2010


  Non tutte le tradizioni possono rimanere inalterate nel tempo. I cavalli che a Roma trascinano le ingombranti carrozze turistiche in mezzo al traffico, sono intollerabili esempi di sofferenza e maltrattamento. Il mondo cambia: quello che nasceva come servizio per una tranquilla città tardo ottocentesca, libera da traffico e inquinamento, oggi non è più sostenibile. Oggi quei dead horses walking, quei condannati a morte ambulanti, sono un simbolo sinistro, anacronistico e non più sostenibile della Capitale. Tranne i turisti, chiunque sa che gli esemplari attaccati a carrozze pesantissime, previste per robusti animali da soma, sono esili trottatori già sfruttati e dismessi, acquistati dai postiglioni sulla via del macello, sottoposti a incongruo lavoro lungo l’ inferno di traffico, salite e inquinamento del Centro, quindi riconsegnati al mattatoio. E’ sempre stato così, e benché negli ultimi tempi, a causa della grande pressione mediatica e  dello straordinario movimento di opinione che in molti siamo stati capaci di sollevare, i vetturini neghino tale abitudine, nessuno conosce le destinazioni ultime di questi cavalli, né dei loro pensionati. Ed è nel vecchio mattatoio di Testaccio che alloggiano intanto, circondati da frastuono e sporcizia del Villaggio Globale.
  Nessuna città civile ostenta un simile fenomeno; le stesse carrozze di New York operano nel Central Park. Nel 1995, in seguito a un commosso film di Alberto Sordi, un sindaco promise almeno un pensionato equino; poi dimenticò. Il Comune di Valmontone varò più tardi analogo progetto con la Provincia, ma l’ unico cavallo accolto e lasciato assieme ad altri incustodito fu rubato da trafficanti di carne. Esiste un misero regolamento comunale che vieta di trottare e impone una pausa, d’estate, nelle ore calde. Regole continuamente violate e mai multate dai vigili; solo, all’occorrenza, dalle guardie zoofile, oppure filmate da animalisti e cittadini. 
  I vetturini sono poco più di 40, alcuni oltre l’ età del ritiro. Non vogliono che le loro licenze, tramandabili di padre in figlio, vengano convertite in altre autorizzazioni. Rifiutano persino l’offerta di cabriolet ecologiche, che consentirebbero loro di lavorare anche nelle ore calde d’estate, vietate ai cavalli – ma imporrebbero il tassametro. Infatti i clienti, di rado attenti alla ricevuta fiscale, riferiscono di 150-200 euro, ma anche 500 a corsa.
  Dal giugno 2008 a oggi sulle strade di Roma sono morti tragicamente due cavalli a seguito di incidenti, dopo lunghe agonie sull’asfalto, e altri hanno avuto malori e sono caduti a terra.  
  Il 12 giugno 2008, con un fondo sulla prima pagina della cronaca di Roma del Corriere della Sera, Margherita d’Amico invitava il sindaco Alemanno da poco eletto a dismettere il servizio, compiendo un progresso etico e culturale. Scendeva in campo una cordata di associazioni, prima fra tutte l’Enpa-Ente Nazionale Protezione Animali sezione di Roma, le cui Guardie Zoofile guidate da Claudio Locuratolo si impegnavano in una serie di verifiche e controlli. 
  A seguito di una totale chiusura da parte dell’Assessorato all’Ambiente, si organizzava una conferenza presso la Stampa Estera, e la questione appassionava i media di tutto il mondo. Allo stesso tempo, si creava una cordata che si offriva di pensionare gratuitamente i cavalli in servizio, e si proponevano soluzioni professionali alternative e del tutto privilegiate per i vetturini, chiusi a ogni possibile dialogo.
  Malgrado la morte dei cavalli e un tavolo presieduto dall’onorevole Francesca Martini, per breve periodo paladina della causa, poi dimentica e presa da altre faccende, il sindaco Alemanno decideva di tutelare i vetturini e dotarli di totale impunità, contro l’opinione pubblica, la morale e il buon senso.
  Da allora, sono state scritte centinaia di pagine di giornale, realizzati decine di servizi televisivi e radiofonici, scritte valanghe di lettere sdegnate contro la violenza e le minacce espresse dei vetturini (che non si manifestano solo verso gli animali, ma nei confronti di chiunque interloquisca; nel settembre 2010 una ragazza è stata picchiata ed è finita all’ospedale per essersi preoccupata delle condizioni di un cavallo) ai giornali e al Campidoglio. Sono intervenuti moltissimi cittadini e un gran numero di associazioni,  fra cui la Lav e l’Oipa, capace di raccogliere oltre 6mila firme favorevoli all’abolizione di questa barbarie.
  La Vita degli Altri Onlus è stata fondata da Margherita d’Amico nel novembre 2008 e la liberazione dei cavalli di Roma è un obiettivo importante.




Un Commento on-line:
  1. maurizio trotta scrive:

    Daccordissimo…….cambiando assessore ci si aspetta l’abolizione richiesta finalmente !!!


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Lucio Anneo Seneca (4 a.C. – 65)
Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili
Plutarco (47 d.C.-127 d.C)
Non vi vergognate di mischiare i frutti coltivati al sangue delle uccisioni? Dite che sono selvatici i serpenti, le pantere e i leoni, mentre voi stessi uccidete altre vite, senza cedere affatto a tali animali quanto a crudeltà. Ma per loro il sangue è un cibo vitale, invece per voi è semplicemente una delizia del gusto.
Plutarco (47 d.C.-127 d.C)
Per un minuscolo pezzo di carne priviamo un essere vivente della luce del sole e del corso dell'esistenza, per cui esso è nato ed è stato generato. Per di più, crediamo che i suoni e le strida che gli animali emettono siano voci inarticolate e non piuttosto preghiere, suppliche e richieste di giustizia.