La Soprintendenza di Roma si pronuncia di nuovo a tutela del pino di Via Pompeo Magno
La Soprintendenza ai Beni Culturali di Roma ha diramato un’importantissima nota a tutela del pino di Via Pompeo Magno, siglata dal direttore regionale Architetto Federica Galloni e firmata dal soprintendente Umberto Broccoli, di cui qui riportiamo il testo, aggiungendo l’originale in allegato.
Oggetto: Pino privato in via Pompeo Magno 10 A Municipio XVII
Apprendiamo dagli atti che ci sono stati resi noti dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, che l’albero in questione è stato destinato all’abbattimento sulla base di un contenzioso insorto tra privati confinanti in relazione alla staticità di un box auto che da tale albero sarebbe minacciato.
Questo pino secolare costituisce, nel suo contesto, una preziosa testimonianza superstite dell’urbanizzazione novecentesca del quartiere, e per tale motivo è stato soggetto da parte del vigente Piano Regolatore Generale, al vincolo della Carta della Qualità.
Il competente Servizio Giardini ha definito la pianta un “patriarca che adorna coerentemente una palazzina ormai storica del quartiere Prati”, e lo ha valutato “in stato vegetativo ottimo” e dalla struttura “priva di indizi di instabilità.
L’immobile minacciato, tra l’altro, è un locale di un solo piano di fattura recente rispetto al contesto, dunque di valore incomparabilmente inferiore rispetto all’abbattendo albero monumentale. Per il mantenimento della sua funzione potranno sicuramente trovarsi soluzioni diverse dall’eliminazione della pianta.
Non sussistendo motivi intrinseci per il suo abbattimento, invito pertanto la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio e il Dipartimento delle Politiche Ambientali e del Verde Urbano a porre in atto ogni iniziativa necessaria ad evitare la perdita dell’importante monumento vegetale.
Fra i destinatari della nota, l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Saverio Allegretti, al quale da tempo si chiede impegno per un vincolo puntiforme a protezione ulteriore dello straordinario patriarca.
Ricordiamo che il pino di via Pompeo Magno, altrimenti conosciuto come pino di Bernard
ricade nella Carta della Qualità di P.R.G. del Comune di Roma (Tav. gl_a: Morfologia degli impianti urbani’espansione otto – novecentesca – Impianti con progetto unitario e disegno urbano a strutturae che il Dip. X – Politiche Ambientali e del Verde Urbano ha espresso parere al mantenimento dell’alberatura con nota n. QL 71266 del 08.10.2009, comunica che non ritiene opportuno l’abbattimento dell’alberatura stessa.
Questo significa che il pino non può essere abbattuto senza il consenso della Soprintendenza del Comune di Roma.
Vi invitiamo a scrivere tutti all’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma, al gabinetto del Sindaco e anche alla Regione, in particolare all’Assessore Allegretti, richiedendo l’apposizione di un ulteriore vincolo puntiforme sull’albero, affinché il pino monumentale sia completamente tutelato e se ne impedisca in modo categorico l’abbattimento.
LA STORIA
Quest’albero molto speciale, nasce intorno al 1900 in un giardino privato che oggi appartiene ai signori Durante, in via Pompeo Magno.
Ma fra il 1937 e il 1940 vi abitò anche Ernst Bernhard, il grande psicoanalista che portò il pensiero di Jung in Italia, ebbe fra i suoi pazienti Fellini e la Ginzburg, amò quell’albero e abbandonò il villino coperto dai suoi rami per essere deportato a Ferramonti.
Due anni fa, certi vicini dicono che le sue radici danneggiano la loro rimessa. Un box auto costruito abusivamente, poi condonato, quando la pianta aveva già oltre sessant’anni. Costoro ne pretendono l’abbattimento. I signori Durante, con solidarietà dell’intero quartiere, si oppongono, e la questione finisce in tribunale, quindi sulla stampa. Ma nel luglio 2010 un provvedimento conferma la precedente ordinanza del Tribunale di Roma, secondo cui il pino dev’essere tagliato: due perizie dei ctu lo definiscono instabile.
Qui, il paradosso.
Esiste sul medesimo albero una perizia eseguita dal Servizio Giardini di Roma che afferma: “.. il suo stato vegetativo appare ottimo e la struttura non presenta indizi di instabilità… dal punto di vista ambientale e paesaggistico si tratta di un vero e proprio ‘patriarca’…”. Quindi, la relazione di un tecnico del Corpo Forestale dello Stato: “La pianta non evidenzia una struttura tale da ritenersi a rischio di staticità.. lo stato vegetativo è ottimo…”
L’albero è vincolato dalla Carta della Qualità della Soprintendenza di Roma, senza il cui consenso non può essere abbattuto.
Lo stesso Servizio Giardini Municipale, continua a ribadire l’assoluto valore e lo stato di stabilità e salute del patriarca.